Partecipanti:
CNR-ICMATE , Istituto di Chimica della Materia Condensata e di Tecnologie per l’Energia, Unità di Genova, Genova
CNR-ISMAC , Istituto per lo Studio delle Macromolecole, Unità di Genova, Genova
Facoltà di Fisica , Università “Alexader Ioan Cuza”, Iasi, Romania
Durata:
2 anni
Progetto finanziato dalla
Fondazione Bancaria Compagnia di San Paolo, Torino
Negli ultimi anni vi è stata una domanda crescente di materiali ad alta costante dielettrica motivata dal continuo sviluppo dell’industria elettronica e dalla necessità di realizzare dispositivi più efficienti per lo stoccaggio dell’energia in forma elettrostatica. L’uso di materiali diversi combinati insieme in un composito costituisce un valido approccio per ottimizzare le proprietà dielettriche. In particolare l’aggiunta di nanoparticelle metalliche (argento) o ferroelettriche (titanato di bario, BaTiO3) con elevata costante dielettrica (≈1000) permette di aumentare significativamente la costante dielettrica del polimero (solitamente compresa tra 3 e 10) senza compromettere alcune delle proprietà più utili del materiale, quali la flessibilità e l’elevato campo di rottura dielettrica. Elevati valori della costante dielettrica e del campo di rottura dielettrica sono requisiti fondamentali per lo sviluppo di materiali idonei allo stoccaggio dell’energia con elevata densità.
Scopo dell’azione è il miglioramento delle proprietà dielettriche e della densità di energia di compositi polimerici tramite l’ingegnerizzazione delle interfacce polimero/fase inorganica e l’ottimizzazione della forma delle particelle al fine di ottenere una dispersione ottimale delle particelle ed una distribuzione efficace del campo elettrico nel composito. L’ingegnerizzazione delle interfacce prevede la modifica superficiale delle particelle tramite funzionalizzazione con opportune molecole organiche (coupling agents) e il rivestimento con un sottile strato di un ossido binario. Il biossido di titanio (TiO2), possiede le caratteristiche appropriate per essere utilizzato a tale scopo. Per la matrice del composito sono stati scelti polimeri fluorurati ferroelettrici con elevata costante dielettrica (≈10).
Attività principali:
Sono state sviluppate metodologie chimiche per la sintesi, la funzionalizzazione ed il rivestimento delle particelle inorganiche sulla base delle informazioni reperite in letteratura e dell’esperienza specifica dei partner.
Le particelle di argento sono state prodotte tramite sintesi solvotermale in un reattore discontinuo utilizzando un diolo come solvente, polivinilpirrolidone (PVP) come additivo e nitrato di argento (AgNO3) come precursore. Le particelle hanno forma sferoidale ed il loro diametro può essere controllato nell’intervallo 30 – 700 nm variando le condizioni di reazione. La Fig. 1 mostra alcuni esempi della morfologia delle particelle ottenute.
Le particelle riportate nella Fig. 1c, ottenute con un reattore da 3L, presentano un diametro di 150-450 nm e sono state prescelte per la preparazione dei compositi.
Le molecole di PVP aderiscono alla superficie delle particelle di argento nel corso della sintesi con formazione di sospensioni stabili.
Le particelle di titanato di bario (BaTiO3) sono state prodotte utilizzando come precursore una sospensione gelatinosa ottenuta per idrolisi rapida con NaOH di una soluzione mista di BaCl2 e TiOCl2. Il riscaldamento della sospensione, che può essere effettuato tramite un reattore discontinuo oppure tubolare, produce la cristallizzazione di particelle sferoidali di BaTiO3 il cui diametro può essere controllato variando la concentrazione di TiOCl2 nella soluzione iniziale. Le condizioni di sintesi sono state ottimizzate per ottenere particelle con un diametro medio di 100 nm, come quelle mostrate nella Fig. 2.
La funzionalizzazione delle particelle di BaTiO3 e di BaTiO3@TiO2 è stata effettuata con opportuni derivati silanici (coupling agents, CAs), usando metodi e solventi diversi. L’esistenza di molecole di CA legate alla superficie del solido è stata verificata usando la spettroscopia FTIR. La quantità di CA è stata determinata tramite analisi termogravimetrica. A seconda del metodo utilizzato, si può ottenere sia la funzionalizzazione con CA della superficie che la formazione di uno strato di polisilossano. Un esempio di quest’ultimo caso è mostrato nella Fig. 3a. La quantità di molecole effettivamente ancorate alla superficie delle particelle dipende dalla natura del derivato silanico e può essere regolata variando la quantità di CA presente nella soluzione, come mostrato nella Fig. 3b.
Il rivestimento di entrambi i tipi di inclusioni, Ag e BaTiO3, con TiO2 è stato effettuato sospendendo le particelle in una soluzione di un opportuno precursore solubile del titanio. Il riscaldamento controllato della sospensione determina l’idrolisi del precursore con formazione di uno strato di TiO2 amorfo sulla superficie delle particelle. La Fig. 4 mostra due esempi delle particelle BaTiO3@TiO2 ottenute. Variando le condizioni sperimentali e la metodologia di rivestimento è possibile cambiare la morfologia dello strato di titania.
Sono stati fabbricati compositi a base di PVDF contenenti due tipi di inclusioni, BaTiO3 e BaTiO3@TiO2, in percentuale compresa tra 10 e 34 vol. %. I compositi sono stati ottenuti tramite due diversi processi: miscelazione dal fuso (melt blending) e filmatura da soluzione (solution casting). Come solventi del PVDF sono stati utilizzati sia dimetilformammide (DMF) che dimetilacetammide (DMA). Lastrine con spessore compreso tra 0.3 e 0.9 mm idonee alla realizzazione dei capacitori e alla misura delle proprietà dielettriche sono state prodotte per successivo stampaggio per pressatura (compression molding) del composito. Lo stampaggio è stato effettuato sia a singolo che a doppio stadio, in quest’ultimo caso operando a due temperature diverse. Il materiale finale è caratterizzato dall’assenza di porosità e da una dispersione uniforme delle inclusioni, come mostrato nella Fig. 5.
Microstruttura (SEM) della superfice di frattura trasversale di lastrine di composito a base PVDF. (a) Composito contenente 34 vol.% di BaTiO3 ottenuto per melt blending e doppio stampaggio. (b) Morfologia ad alto ingrandimento della superfice di frattura mostrata in (a) che evidenzia le particelle di BaTiO3. (c) Composito contenente 30 vol.% in volume di BaTiO3 ottenuto per filmatura usando DMA come solvente e successivo stampaggio. (d) Composito contenente 30% in volume di BaTiO3@TiO2 ottenuto per filmatura usando DMA come solvente e successivo stampaggio.
Le proprietà dielettriche di compositi PVDF – BaTiO3 contenenti varie quantità di inclusioni (10 – 34 vol.%) e realizzati con due diverse tecniche (melt blending e solution casting) sono state misurate su condensatori a facce parallele in funzione della frequenza (1 – 106 Hz) e della temperatura (20 – 150°C). Le proprietà dielettriche delle lastrine realizzate con il polimero puro sono risultate confrontabili con i dati di letteratura. La Fig. 6 riporta la costante dielettrica e le perdite dielettriche (loss tangent) di alcuni compositi prodotti per melt blending misurate a temperatura ambiente in funzione della frequenza. Si noti l’incremento della costante dielettrica risultante dal doppio stampaggio. L’ottimizzazione del processo di fabbricazione ha permesso di ottenere compositi con una costante dielettrica relativa compresa tra 42 (102 Hz) e 35 (105 Hz) utilizzando il 30% in volume di inclusioni. La tangente di perdita è risultata inferiore al 5% su un ampio intervallo di frequenze compreso tra 3 Hz e 7x104Hz.
Proprietà dielettriche in funzione della frequenza di compositi PVDF-BaTiO3 contenenti diverse quantità di BaTiO3 (10-34 vol.%) ottenuti per melt blending e successivo stampaggio. (a) Costante dielettrica. (b) Tangente di perdita. (Δ) Stampaggio a singolo stadio, (□) stampaggio a doppio stadio. Le proprietà del PVDF puro sono riportate per confronto.
La figura 7 riporta le proprietà dielettriche in funzione della temperatura di un composito contenete il 30 vol.% di BaTiO3 ottenuto per melt blending e successivo doppio stampaggio. La costante dielettrica tra 25 e 140°C è compresa tra 30 e 40 su un intervallo di frequenza compreso tra 2x104 e 1.5x106 Hz. Le perdite dielettriche rimangono inferiori a 0.1 su tutto l’intervallo di temperatura preso in esame fino alla frequenza di 200 kHz.
Le simulazioni FEM sono state effettuata su semplici microstrutture corrispondenti alla dispersione casuale di inclusioni sferiche con elevata costante dielettrica (k = 1000, BaTiO3) in una matrice dielettrica (k = 10, PVDF) per diversi valori della frazione in volume delle inclusioni. La distribuzione del campo elettrico e la costante dielettrica effettiva risultanti sono mostrate nella Fig. 8. Sono anche state effettuate simulazioni per dispersioni di particelle sferiche con k = 1000 (BaTiO3) rivestite con un sottile guscio di un secondo dielettrico avente k = 100 (ad es. TiO2) e k = 4 (ad. es. SiO2). I risultati hanno mostrato variazioni significative della distribuzione del campo elettrico e della costante dielettrica effettiva al variare della costante dielettrica del rivestimento.
Compositi polimerici ingegnerizzati ad alta densità di energia
Il primo meeting di progetto si è tenuto a Genova nei giorni 28-29 Marzo 2017 con la partecipazione dei tre gruppi di ricerca coinvolti (ICMATE-CNR, ISMAC-CNR e UAIC-Iasi). Il primo giorno è stato dedicato alla presentazione e discussione dei risultati ottenuti. Il secondo giorno si è tenuta una serie di 5 seminari aperti al pubblico inerenti argomenti strettamente correlati ai diversi aspetti del progetto Polycom:
Ai seminari hanno partecipato ricercatori CNR, ricercatori e studenti di dottorato dell’Università di Genova.
Di seguito alcune foto dell’evento.
Vincenzo Buscaglia, ICMATE-CNR
Paola Stagnaro, ISMAC-CNR
Liliana Mitoseriu, Facoltà di Fisica, Università “Al. I. Cuza”